Jólabókaflód

A Natale prova il jólabókaflód

Ci sono casi in cui un’alluvione serve a rendere più bello il Natale. Non siamo impazziti, tutt’altro: l’alluvione, infatti, è di libri. E in Islanda è una tradizione. Una consuetudine che da tempo merita una parola sul vocabolario: jólabókaflód, letteralmente inondazione di libri a Natale.

Per capire di cosa stiamo parlando e come sia nata la consuetudine, bisogna fare un passo indietro. Durante la Seconda guerra mondiale, gli unici dazi non eccezionalmente gravosi per gli islandesi erano quelli sulla carta, ragion per cui tra la popolazione si diffuse l’abitudine di scegliere i libri come regalo di Natale. A questa buona abitudine si è aggiunta negli anni la scelta degli editori di pubblicare i titoli più importanti dell’anno tendenzialmente tra ottobre e novembre: probabilmente proprio per ragioni commerciali che si innestano sulla forza di quella tradizione.

Così da oltre sessant’anni, in corrispondenza della Fiera del libro di Reykjavik, la Iceland Publishers Association spedisce a tutti i cittadini un catalogo che contiene le novità editoriali in arrivo. L’obiettivo è invitare la popolazione a ordinarle e a donarle. Ed è spesso centrato: con il 50% della popolazione che legge almeno 8 libri all’anno e il 93% che ne legge almeno uno, l’Islanda è nota per essere una nazione di lettori voraci, nonché uno dei Paesi più istruiti al mondo (il paragone con l’Italia è impietoso: da noi solo il 41% legge almeno un libro all’anno).

Così, negli anni si è consolidata la tradizione di “inondare” amici e parenti di libri come regali natalizi, di proporli alla mezzanotte del 24 dicembre e di dedicare ore alla lettura anche nel giorno di Natale, meglio se tutta la famiglia insieme.
Un’abitudine che in Italia ci sarebbe davvero bisogno di importare. Cosa c’è di meglio di leggere in poltrona dopo una mangiata sensazionale?

Lo jólabókaflód raccontato in un video di Associated France Press.