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Quando libri e scrittori sono protagonisti

Quattro romanzi che parlano di libri

Libri che parlano di libri, vicende che hanno tra i protagonisti donne e uomini alle prese con la scrittura, storie ambientate all’interno di antiche biblioteche o piccole librerie: ci vorrebbe una parola per descrivere quello che con il tempo sembra essersi imposto come un vero e proprio genere letterario, tra i più raffinati e ricercati. Gli esempi celebri non mancano, dal manoscritto ritrovato de Il nome della rosa di Umberto Eco al racconto La biblioteca di Babele di Jorge Luis Borges, da Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino a Dove sei, mondo bello di Sally Rooney.
Ma anche, senza andare troppo lontano, librerie sotto le bombe, scrittrici e scrittori che non si stanno molto simpatici (per usare un eufemismo), persone che si ritrovano a essere loro malgrado protagoniste di un romanzo.

Madeline Martin – L’ultima libreria di Londra

Sullo sfondo di una Londra che sta per essere sconvolta dalla Seconda guerra mondiale, Grace Bennett, ragazza di provincia, diventa commessa della piccola libreria Primrose Hill Book. Il suo rapporto con i libri comincia quel giorno, segnando un punto di svolta nella sua vita. Quando il Regno Unito entra in guerra e il conflitto dilaga, Grace si impegna affinché la libreria resti aperta, persino durante i bombardamenti sul quartiere. Ispirato a una storia vera – che riporta alla mente il leggendario scatto della Holland House Library bombardata – questo romanzo ci invita a pensare alle librerie innanzitutto come rifugi, luoghi pensati per lasciare fuori la realtà e perdersi tra le storie immaginando un futuro differente.

l'ultima libreria di londra cover

Virginia Feito – Mrs March

George March è uno scrittore di successo e Mrs March non può che essere orgogliosa di lui. Eppure un giorno, mentre è intenta a comprare il pane in un ricco sobborgo di New York, una conversazione apparentemente innocente la induce a sospettare che tutto ciò in cui ha sempre creduto sia in realtà frutto di un enorme inganno. Improvvisamente diventa ansiosa e paranoica, al punto da rimanere presto intrappolata in una realtà sfocata. Quello che vede è reale o il frutto di strani scherzi della sua mente? Quello di Virginia Feito è un esordio fulminante che ricalca per tono e atmosfera un film di Hitchcock: l’inquietante ritratto di una donna che scivola lentamente nella follia.  

mrs march

Emily Henry – Romanzo d’estate

Una commedia ironica e frizzante che gioca con gli stereotipi sulla scrittura: i protagonisti di questa storia, infatti, sono due scrittori con gusti e inclinazioni decisamente diverse: January scrive romanzi rosa di successo, Gus apprezza la scrittura letteraria e ricercata che si tiene alla larga da ogni forma di sentimentalismo. Si conoscono dai tempi del college e di fatto si disprezzano. Un giorno, però, si ritrovano a dover vestire l’uno i panni dell’altra. 

Nicoletta Bortolotti – Un giorno e una donna

Cosa significa essere donna e scrittrice ai tempi di Carlo V? Christine de Pizan è stata una delle prime umaniste d’Europa, biografa di corte, avviata alle lettere molto presto dopo essere rimasta folgorata dalla bellezza di una biblioteca. Per ricostruire il profilo di questa donna, da molti ritenuti la prima scrittrice di professione, Nicoletta Bortolotti si affida alla forma epistolare: le lettere che Christine indirizza alla figlia in convento sono le tracce deformate e deformanti della sua memoria, la testimonianza di una forte vocazione che riesce a farsi spazio nonostante i venti contrari, i colpi della dea Fortuna, ruoli e funzioni apparentemente inconciliabili. Un ritratto denso e delicato, che rende omaggio a una figura esemplare.