Tornare a casa, a partire da ‘Ritorno a casa’ di Kate Morton
È il 2018 e Jessica Turner-Bridges vive un momento di crisi: fa la giornalista ed è disperatamente in cerca di una storia. La protagonista di ‘Ritorno a casa’ nasce dalla penna di Kate Morton nel 2020, un momento in cui lei stessa era l’autrice in cerca di una storia convincente, in un mondo in cui tutto sembrava fermo.
Ma è proprio quando tutto sembra fermo che una storia può salvarci.
‘Ritorno a casa’ è ambientato nella rurale Australia del sud: incastrata tra le Adelaide Hills giace Darling House, l’antica casa di campagna dove Jess è cresciuta, in compagnia della nonna Nora, la vera matriarca dell’intera famiglia: indipendente, forte e decisa. Nel 2018 Jessica – dopo vent’anni trascorsi a Londra – torna in Australia, per visitare la nonna anziana e malata. Nora è infatti ricoverata in ospedale, dopo essere caduta da una scala nel tentativo di salire in soffitta; all’arrivo di Jess la casa sembra essere in attesa di svelarle un segreto: Jess capisce che Nora era alla disperata ricerca di qualcosa. Una notte, sotto al cuscino della nonna, Jess trova un libro di true crime dal titolo ‘Come se dormissero’, che racconta un oscuro caso di cronaca nera risalente al Natale del 1959. Nei pressi di una sontuosa tenuta di campagna a Tambilla, una donna e i suoi bambini si sono appisolati dopo un picnic, o almeno sembravano addormentati all’uomo che li ha trovati: in realtà, erano tutti morti. Da questi nodi narrativi, Morton intesse una storia che porta a galla diversi interrogativi sulla famiglia, sul senso di appartenenza e sulle bugie che raccontiamo agli altri e a noi stessi.
Come nasce il romanzo?
Nel 2020, Kate Morton nella sua casa londinese sta abbozzando un romanzo ambientato in Europa durante la Seconda guerra mondiale. Decide però, nel caos della pandemia, di trascorrere un po’ di tempo nella sua casa d’infanzia in Australia. Una volta tornata a casa, senza sapere quando sarebbe potuta rientrare a Londra, inizia a perdere connessione con la vita lasciata in Inghilterra e con le ventimila parole del romanzo a cui stava lavorando. Ispirata dai paesaggi rurali della sua infanzia australiana, la penna di Morton inizia ad animare nuovi personaggi: Jess, Nora, Isabel, Percey prendono vita mentre l’autrice si domanda: è possibile sentire di essere a casa in due luoghi lontani tra loro? cosa significa sradicarsi dalla propria casa e fondarne una nuova, altrove? Molti sono i punti di contatto tra Jess e Kate Morton: entrambe cercano una storia e se Jess dissotterra oscuri segreti, Morton scova nella sua immaginazione una storia appassionante. Entrambe, tornando a casa e seguendo il proprio istinto, permettono alla loro vita di prendere una piega inaspettata.
I temi del romanzo
In una intervista per il ‘Bookhampton’, Kate Morton racconta che secondo lei quando si scrive una storia non è l’autore a cercare i temi centrali della storia, ma spesso sono i temi a trovare l’autore. Alcune tematiche infatti hanno sempre incantato Morton, rivelandosi ricorrenti nei suoi libri, come il concetto di casa, famiglia, identità, connessione, senso di appartenenza. LA FAMIGLIA – per Morton, la famiglia è un piccolo teatro governato da tutti quei sistemi che governano gli esseri umani: l’invidia, la rabbia, l’amore, la passione, la solidarietà ma anche le menzogne e i segreti più reconditi. I SEGRETI – I segreti, afferma Morton, si nascondono in ogni famiglia e se pensate che la vostra ne sia priva, probabilmente dovete ancora scoprirli. Per Morton, il segreto e la menzogna non sono solo un forte innesco narrativo, ma sono un nucleo fondamentale attorno a cui costruire personaggi quanto più verosimili: ‘Secrets always sit at the center’ afferma l’autrice, perché ciò che scelgono di dire e ciò che scelgono di tenere per sé dice molto di chi sono e delle loro più profonde inclinazioni. LA CASA – Spesso intendiamo casa il luogo dove cresciamo, o dove avvertiamo un senso di protezione, appartenenza e crescita. Kate Morton ama le case, e non dovrebbe stupirvi che Nora, uno dei personaggi più memorabili del romanzo, faccia proprio la restauratrice. Per Nora infatti tutto nelle case ha un’anima: dai muri ai pavimenti, dai mobili alle più piccole tazze.
La letteratura di genere
Kate Morton è una di quelle autrici che da sempre contribuiscono a smontare i pregiudizi verso la letteratura di genere. ‘Ritorno a casa’ è a tutti gli effetti un romanzo mistery, che gioca con gli stilemi del giallo e del thriller, sfiorando però anche il genere del memoir. Secondo Morton infatti, la divisione netta tra ‘letteratura’ e ‘letteratura di genere’ sarebbe controproducente: come autrice e racconta-storie il suo primo interesse è di usare tutto ciò che lo ‘storyteller tool kit’ contiene: ‘l’unico mio obiettivo’ dice Morton ‘è creare una buona storia, ben raccontata’. Jess, come noi, sa che i libri non sono oggetti inanimati, che stanno sugli scaffali, ma che una volta aperti diventano parte di noi, componendo parola per parola il paesaggio della nostra immaginazione, tanto vivo e reale quanto quello che si estende fuori dalla finestra della nostra stanza. I libri attuano questa magia specialmente quando un’autrice, come Kate Morton, mette tanto di sé all’interno della storia che ci racconta.
Leggere un libro è come tornare a casa, ma in una casa sempre più grande, piena di storie, sorprese e memorie di vite che non sono la nostra.