Trovare le parole

Un viaggio nella letteratura young guidato dal linguaggio e dalla sua forza di farci sentire a casa

Facciamoci caso: quando passiamo tanto tempo con i nostri amici, i familiari, le persone che amiamo, ci troviamo a sviluppare un linguaggio emotivo tutto privato, fatto di termini, espressioni, intonazioni, parole. Al contrario, il senso di estraneità e spaesamento più forte lo proviamo quando un linguaggio ci è precluso: che si tratti di una lingua, un dialetto, ma anche di un sistema linguistico emotivo estraneo al nostro, le parole possono diventare un ostacolo, una barriera. Come trasformarle in uno strumento per vedere gli altri e farsi vedere? Questi libri per ragazzi e ragazze raccontano percorsi di riconoscimento, amicizia e incontro, spesso giocati sul terreno del linguaggio.


Love in English, Maria E. Andreu

Quando Ana lascia l’Argentina con la sua famiglia per andare a vivere in New Jersey, il luogo che l’accoglie ha un odore, un suono, un sapore totalmente diversi da quelli di casa. Le parole con cui le persone le si rivolgono sono sconosciute, spesso incomprensibili, e quindi ostili. Anche le parole di Neo hanno un suono diverso da quello dell’inglese; insieme, i due ragazzini proveranno a costruire un nuovo, condiviso, glossario della felicità.


Via dalla pazza guerra, Alidad Shiri

Il racconto della guerra, in questo caso quella in Afghanistan, passa attraverso non lo sguardo di reporter o giornalisti, ma di un ragazzo – Alidad Shiri – che arriva in Italia, a Bressanone, legato all’asse posteriore delle ruote di un tir. E raccontare la propria storia significa riprendersi il potere di scegliere le parole giuste: quelle più adatte a riportare un’esperienza intima, privata, che lega indissolubilmente la propria individualità a un racconto collettivo.


Tasso e Puzzola, Amy Timberlake

Quando a casa di Tasso arriva un nuovo coinquilino inaspettato, Puzzola, gli equilibri della vita di entrambi i protagonisti di questo libro cambiano. Per chi arriva si tratta di adattarsi agli spazi di una casa abitata da tempo; e per chi ospita si tratta di ridisegnare la geografia della propria quotidianità. Che spesso passa per i nomi che si sono dati alle cose, alle stanze, e quindi all’utilizzo a cui sono state destinate: aprendo quella tale porta ci si troverà di fronte al Guardaroba per gli Ospiti Speciali o allo Sgabuzzino per Scatole Speciali? 


Prestami un sogno, Luigi Garlando

Come possono parlarsi tra di loro generazioni e epoche diverse? Il sogno di Anima, quello di stare sul ring e tirare di boxe, si scontra con la visione del mondo di sua madre, che la preferirebbe su un campo di tennis e contemporaneamente si intreccia alla storia di Amadeo Peter Giannini, figlio di emigrati italiani, che a inizio Novecento fondò a San Francisco la Bank of Italy, la prima banca che dava credito ai poveri e agli ultimi. 


Fireborn, Aisling Fowler

Dodici ha rinunciato al suo nome per diventare una Cacciatrice e allenarsi nell’arte di combattere i mostri e difendere la pace. Quando la Loggia, il luogo in cui i giovani Cacciatori si allenano, viene assediata e Sette viene rapita, inizia l’epico viaggio che porterà Dodici a cambiare il suo nome e il mondo intero. Fireborn è una storia d’avventura e di amicizia che si sviluppa all’interno del mondo fantastico immaginato dalla sua autrice, Aisling Fowler: e come tutti i mondi fantastici, il linguaggio diventa strumento di costruzione della realtà, oltre che dei rapporti che porteranno i giovani Cacciatori a unirsi, a scoprire il potere dell’amicizia come arma contro le ostilità del mondo.